Salve a tutti ragazzi ed eccoci pronti con la rubrica mensile di Letture Fantastiche.
Locandina del film "Antrum".
La variante Omicron rallenta la sua corsa e il sottosegretario del Ministero della salute Pierpaolo Sileri annuncia che lo stato d'emergenza potrebbe terminare il 31 marzo.
È la svolta in cui tutti speriamo, insieme alla fine definitiva della pandemia.
Nel frattempo, noi siamo qui a parlare di cinema e libri: in questo caso di pellicole horror.
In quest'occasione andremo a riesumare un film per la verità passato un po' in sordina, se non in quegli ambienti di nicchia del cinema horror.
Stiamo parlando di Antrum, il film canadese, diretto da David Amito e Michael Laicini, che vorrebbe presentarsi come il film maledetto per eccellenza.
In questo articolo cercheremo di incuriosirvi, senza anticiparvi troppo.
È un film che, vista la sua particolarità, sopratutto rispetto alle atmosfere, merita sicuramente una visione.
Pellicole maledette
Fra film che hanno avuto un impatto terrificante nella nostra cultura, cinelavori che narrano di risvolti inquietanti dietro le quinte, di pellicole maledette, ça va sans dire, ne abbiamo veramente tante.
Poche, però, hanno saputo sfruttare questo aspetto tanto intelligentemente quanto Antrum.
Il film rispolvera il genere mockumentary, filone cinematografico assurto al successo con pellicole come The blair witch project.
In questo caso, però, i modi di reinterpretarlo sono del tutto inediti.
Un film che sconsigliano
In effetti il film vede la sua uscita nel 2018: un periodo in cui il genere mockumentary non dice praticamente più nulla.
Nondimeno, il progetto ambizioso di questi due registi canadesi sembra riportarlo in auge in un forma fresca e originale.
La premessa, ovviamente, è quella di un film di cui se ne sconsiglia assolutamente la visione.
La struttura
Il genere falso documentario, da cui Antrum attinge a piene mani, fa da cortina introduttiva a una storia che diviene sempre più brumosa e surreale.
Diversi cineasti, tecnici del cinema e professionisti del mondo dello spettacolo ci introducono la pellicola sin da subito: abbinandolo, in ogni occasione, a un incendio, un massacro, un'esplosione e qualunque cosa possiate immaginare di terribile e catastrofico.
Questa è l'ultima copia intatta, da vedere a vostro rischio e pericolo.
Siete davvero curiosi di avventurarvi?
Inutile dire quanto tutto questo riesca a incuriosire lo spettatore.
La trama
La trama è qualcosa di estremamente semplice e basilare; tuttavia, allo stesso tempo, si distingue per originalità e spunti interessanti, nel panorama horror odierno.
Due ragazzi, fratello e sorella, tentano con un rito di aprire le porte dell'inferno. Tutto questo al fine di riportare a casa il loro cane che, secondo quanto dice la loro mamma, sarebbe caduto proprio lì.
Atmosfera malsana
Di qui, inizia una lenta e ineluttabile discesa verso l'abisso, l'antro più terrificante della terra e di tutto ciò che la trascende.
In tutto il film si respira un'aria marcia e mefitica: qualcosa che si addentra negli angoli più bui della ragione umana.
Un universo fatto di riti, marciume, scene surreali.
Poche sequenze veramente orripilanti irrompono nella coscienza dello spettatore, turbandolo e devastandolo senza ragione.
Dell'inferno non vi è una rappresentazione classica, con fiamme e anime dilaniate, ma un mondo rarefatto, pieno di paura e follia, che a ogni scena diventa sempre più brumoso e sulfureo.
Comparto audiovisivo terrificante
Pur mancando una vera e propria colonna sonora, suoni mistici, scricchiolii sinistri, note oscure di pianoforte e raspare d'ali terrificanti, contribuiscono a sortire l'effetto malsano sperato.
Brevi frame agghiaccianti, voci sussurrate ed easter egg, posti lì senza alcuna ragione, contribuiscono a confondere e disorientare lo spettatore.
L'impressione è che, all'interno della pellicola, aleggi davvero una presenza demoniaca. Sensazione talmente pregnante che, in alcuni momenti, avvertirai la necessità di guardarti alle spalle, dalla poltrona del tuo salotto.
Qualche difetto
Il film emerge da un universo cinematografico di pellicole horror fatte soltanto di jumpscare e personaggi sinistri trasfigurati posticciamente dalla CGI.
Si tratta di un film un po' old school, fedele al vecchio modo di fare horror e spaventare.
Una pellicola incentrata sull'atmosfera inquietante e non sui salti dalla poltrona; ma che, tuttavia, non è esente da qualche piccolo difetto.
Su tutti spicca quell'evitabilissima spiegazione finale che rovina, con un colpo di scure, tutto il mistero creato diligentemente all'inizio.
Altro difetto è quello stile vintage e un po' pedestre che la impernia: l'effetto di rendere la pellicola vecchia e polverosa appare del tutto plastico e artificioso.
Si tratta nondimeno di un ottimo film che si distingue nel panorama horror degli ultimi anni e che potete vedere a vostro rischio e pericolo su Amazon Prime.
Io vi saluto e vi do appuntamento al prossimo mese.
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