Come rovinare un capolavoro: recensione e stroncatura della prima stagione del serial TV "The Shannara Chronicles"

a cura di Andrea Micalone

Terry Brooks, immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons 2.5 Generic, fonte Wikimedia Commons, autore Yoggysot

L'autore Terry Brooks ha forse ceduto troppo in fretta i diritti del suo capolavoro in cambio di un (ricco) piatto di lenticchie?

E' dunque terminata la serie TV basata sui celebri romanzi del ciclo di "Shannara" scritti da Terry Brooks. Come promesso, dobbiamo tirare le conclusioni di quella che sembra una prima stagione (dal momento che il finale è rimasto parzialmente aperto). Ebbene, più che di "conclusioni", stavolta parlerei di stroncatura.

Le prime due puntate mi avevano lasciato dei dubbi, non erano eccezionali, ma comunque possedevano un proprio senso interno. In occasione della prima recensione ho sostenuto anche che non si era badato a spese, poiché gli effetti speciali di paesaggi e quant'altro erano ben fatti. Purtroppo tutti questi discorsi si sono dimostrati validi sino alla terza/quarta puntata. A partire dalla quinta invece c'è stato un crollo verticale sotto tutti i punti di vista. Analizziamoli uno per uno.

Fedeltà al romanzo

Sappiamo bene che in una trasposizione cinematografica o televisiva è sempre impossibile riprodurre alla perfezione il contenuto di un romanzo. Questo discorso ormai è trito e ritrito e anche in questo caso è validissimo. In questa occasione però c'è un "ma" grande come la bruttezza degli gnomi di questa serie.

Il distacco dal libro, andando avanti con la storia, è diventato nettissimo, al punto che si è iniziata a vedere una trama a parte, completamente diversa. Non sarebbe un problema se fosse stata ben gestita, del resto nel "Trono di Spade" le differenze dall'opera scritta si sono fatte sempre più marcate con il tempo.

Qui l'enorme problema invece sta nell'evidente incapacità di strutturare una storia diversa in modo sensato. Il discorso insomma non è più in relazione a "quanto la serie sia vicina al romanzo", ma è proprio attinente alla bruttezza in sé di questa serie. La bruttezza è soggettiva, potreste dirmi. Vero, ma in questo caso ci sono troppi elementi oggettivamente banali, di scarso valore e, in una parola, brutti.

Gli effetti speciali

Avevo parlato delle mie speranze e dei miei dubbi sulla capacità di una serie tv di mostrare gli scontri epici di una storia fantasy come Shannara. Temevo che non avrebbero avuto i soldi sufficienti per rendere quel senso di sublime maestosità.

Avevo completamente ragione.

Tutti i paesaggi e gli effetti speciali delle prime puntate terminano lì. Nella seconda metà della serie il crollo di qualità è evidente e i demoni in computer grafica spariscono. Vengono sostituiti da attori travestiti (male) e tutta la trama di guerra viene tagliata. Di quegli scontri epici che aspettavo, se ne vede soltanto un piccolo assaggio nell'ultima puntata, in cui si svolge quella che dovrebbe essere la battaglia finale: una scaramuccia tra una trentina di elfi, qualche gnomo brutto (dovrebbero essere cinquemila, ma se ne vede appena un gruppetto) e un'armata di demoni. I demoni sono tanti, per un paio di volte ci fanno vedere anche un esercito molto vasto, ma nel momento in cui inizia lo scontro si "trasformano" in attori con elmi posticci e maschere di scarsa qualità.

Il Mietitore, uno dei demoni più tremendi che dovrebbe inseguire i protagonisti, merita invece una menzione a parte come peggior mostro della serie. Gli effetti "speciali" che lo circondano ricordano le vecchie tecniche in rotoscope e non so se ciò sia voluto (spero di no).

Trama, montaggio e sceneggiatura

Arriviamo al punto più dolente. Come avrete capito non ho apprezzato la serie, ma sugli elementi trattati sinora avrei potuto chiudere un occhio se ci fosse stata quantomeno una sceneggiatura degna di questo nome. Purtroppo non è stato così.

La trama si regge un po' solo nei punti più fedeli al libro, cioè nelle prime e nell'ultima puntata, mentre nel mezzo si trasforma in un assurdo guazzabuglio di imperfezioni e sciocchezze. Faccio una serie di esempi per rendere chiaro quello che intendo.

Austin Butler, immagine rilasciata sotto licenza Creative Commons Attribution-Share Alike 2.0 Generic, fonte Wikimedia Commons, utente Nirame

La scelta di Austin Butler, idolo delle teenager americane, come protagonista della serie TV di Shannara, aveva instillato dal principio dubbi sul possibile snaturamento della saga di Terry Brooks.

  1. Le distanze sono rese malissimo tramite il montaggio. In più di un'occasione capita che un personaggio afferma di dovere recarsi in un luogo e nella scena successiva arriva, con uno stacco tanto repentino da rendere la sensazione che tutto avvenga in un boschetto di venti metri quadri. Inoltre in una puntata i principi elfici fanno avanti e indietro almeno quattro volte dal "remotissimo covo dei demoni", mentre i demoni sembra che per andarsene da lì debbano prepararsi a un viaggio lunghissimo. Nell'ultima puntata infine i protagonisti tornano alla capitale nell'arco di trenta secondi di cavalcata (accompagnati da una colonna sonora discutibile) percorrendo a ritroso lo stesso cammino che avevano fatto in 5 puntate. Va bene che i tempi televisivi sono ristretti, ma questo mi sembra troppo;
  2. Scene d'amore infilate in momenti ridicoli. Questi protagonisti, giovani e in piena tempesta ormonale, viaggiano insieme per giorni interi, dunque dormono vicini in continuazione, eppure non pensano mai ad "accoppiarsi" nei momenti adeguati. Si fanno invece prendere dall'eccitazione quando entrano, di giorno, nel pericolosissimo territorio dei Troll e la loro compagna è appena stata rapita; oppure decidono che è il momento di fare sesso quando sono finalmente tornati in vista della città e dunque hanno pochissimo tempo per salvare il mondo (in questo secondo caso decidono di attendere in una grotta per "muoversi di notte", dal momento che di giorno i demoni potrebbero vederli. Peccato soltanto che i demoni stanno chiaramente aspettando la notte per attaccare, perciò questo discorso è insensato);
  3. Dialoghi privi di senso. Qui ci sarebbero molti esempi da fare, ma ne farò uno valido per tutti. In un'occasione i protagonisti vengono catturati da alcuni umani e legati a dei pali per essere dati in pasto ai Troll. Cephalo, lo zingaro padre adottivo di Eretria, mentre è legato al palo, nel tentativo di salvarsi grida ai carcerieri che se lo libereranno lui darà loro le preziose Pietre Magiche che ha in tasca. Ebbene, questo dialogo non ha alcun senso. Egli è legato al palo, alla mercé di queste persone, e promette loro ciò che ha in tasca in cambio della propria vita. Per quale motivo questi squilibrati (cattivi senza chiare ragioni) dovrebbero dargli ascolto? Egli è forse in grado di dettare condizioni? Per loro basterebbe prendere ciò che lui ha in tasca e poi lasciarlo a morire. Come può un prigioniero parlare come se avesse la possibilità di negare le proprie ricchezze a coloro che lo hanno legato? Avrebbe avuto senso invece se egli avesse detto che aveva seppellito le Pietre da qualche parte e quindi ce li avrebbe condotti. Al contrario, dire loro che le ha in tasca è ridicolo;
  4. La discoteca. A mio parere l'ottava puntata merita un discorso a parte. Se non ci fosse stata quella, avrei alzato le spalle e considerato questa serie soltanto brutta. Grazie a essa invece questa serie ha raggiunto livelli quasi ridicoli. Ebbene, avete capito: nell'ottava puntata i protagonisti arrivano in una discoteca funzionante, con tanto di luci stroboscopiche e musica house. Raggiungono Malaterra (nel romanzo era un luogo di pessima fama, in stile "Mordor") dove trovano una comunità di umani che ha ritrovato alcune tecnologie del passato. Hanno pistole funzionanti, con evidente abbondanza di proiettili, giacché le usano per giocare al tiro a segno; hanno energia elettrica, proveniente chissà da dove; hanno stereo e proiettori funzionanti e, lo ripeto, una discoteca. Tutte queste cose sono a malapena impolverate, pur essendo vecchie di qualche migliaia di anni, mentre le statue elfiche presenti nei boschi, innalzate qualche decina di anni prima, appaiono come ruderi di tempi remotissimi.

In conclusione non posso che affermare la mia cocente delusione per questa serie. Avevo sperato che fosse un prodotto discreto, e le prime puntate mi avevano quasi convinto che potesse esserlo. Mi sorge però il dubbio sincero che la maggior parte del budget sia stata spesa proprio per quelle prime due puntate che erano state pubblicizzate in pompa magna. Il resto è mediocre e scende sotto la sufficienza in molte occasioni. Anche se non la si vuol guardare come una serie fantasy, ma come un'opera per soli adolescenti in pieno stile Mtv, ha comunque delle pecche molto pesanti.

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