I fenomeni celesti di Norimberga e Basilea: dischi volanti, suggestione o cos'altro? Il più grande avvistamento UFO della storia ci fu nel 1500. Le testimonianze dirette degli avvenimenti accaduti nelle due città in epoca rinascimentale lasciano aperte molte strade per la spiegazione di episodi sicuramente fuori dal comune.
Le cronache del tempo furono molto accurate nel riportare gli incredibili avvenimenti del 1561. Quelli che avvennero nei cieli di Norimberga prima, e in quelli di Basilea dopo, furono fenomeni inspiegabili, di certo non riconducibili a menzogne. Essendo avvenimenti verificatisi ben cinquecento anni fa, non possiamo neppure ridurli a qualche tipo di operato umano, come palloni sonda o esercitazioni militari. Qualsiasi ne fosse l'origine, rimangono fenomeni misteriosi e stupefacenti.
Il fenomeno celeste di Norimberga come rappresentato nel testo di Hans Glaser, conservato presso la Biblioteca Centrale di Zurigo.
Tutto ha inizio il 14 aprile 1561, quando la popolazione di Norimberga vede apparire in cielo innumerevoli oggetti volanti. Le cronache sono molto dettagliate e raccontano gli eventi con dovizia di particolari.
L'incisore Hans Glaser racconta che quel mattino, assieme a "numerosissime persone, uomini e donne", assistette a un vero e proprio combattimento. La sua descrizione accurata del fenomeno è riportata anche sulla pagina di Wikipedia, ed è quindi consultabile liberamente. Egli narra che apparvero vicini al sole:
"due oggetti a forma di falce, simili alla luna calante, di colore rosso. Questi oggetti si spostavano dal centro ai lati del Sole, e poi sopra e sotto. [...] C'erano anche delle sfere di colore rosso, blu e nero, e dei dischi tondeggianti. Volavano a file di tre, o a quattro formando dei quadrati, e alcuni dischi volavano da soli. Mescolate a questi oggetti sono state viste anche molte croci di colore rosso, e fra di esse c'erano oggetti di forma allungata con la parte posteriore più spessa e la parte anteriore più snella. In mezzo a tutto questo c'erano due grandi oggetti cilindrici, uno sulla destra e uno sulla sinistra, e dentro ognuno di essi c'erano numerose sfere, e tutti iniziarono a combattere fra di loro. [...] La battaglia nei cieli durò circa un'ora e fu vista da numerosissime persone, sia nella città che nelle campagne circostanti, poi alcuni oggetti caddero in fiamme sulla terra, alla periferia della città, provocando un vasto incendio e una grande nube di fumo. I presenti videro anche, vicino alle sfere volanti, una specie di grande lancia nera".
Il testo originale di Hans Glaser è conservato presso la "Wickiana" della Biblioteca Centrale di Zurigo.
Soltanto cinque anni dopo, l'inspiegabile fenomeno si ripresentò in modalità del tutto simili al precedente. Il luogo del nuovo avvistamento fu Basilea, e ancora una volta l'intera popolazione rimase sconvolta da quello che successe sopra la propria città.
Il 7 agosto, sempre di primo mattino, fu possibile vedere numerosi oggetti discoidali di colore scuro. Questi, sempre secondo le cronache del tempo, volavano a grande velocità e si scontrarono come era già accaduto a Norimberga. La vicenda fu raccontata da Samuel Koch nel "Volantino di Basilea", la gazzetta cittadina di quel tempo.
" La mattina del 7 agosto 1566 moltissime persone, spaventate, videro dei grandi dischi di colore scuro apparire in cielo e fu come se estate e inverno fossero giunti nello stesso momento, con fumi e nebbie, calore intenso, spari e cannonate. Questi oggetti, così numerosi da oscurare il Sole, volavano a grande velocità come se stessero danzando o combattendo. Alcuni, che sembravano sparare colpi di cannone, divennero di colore rosso ardente."
Rappresentazione del fenomeno avvenuto a Basilea secondo Samuel Koch, 1566.
Le spiegazioni su questi fenomeni nel corso del tempo sono state del genere più svariato. Gli ufologi hanno ipotizzato che si sia trattato di un avvistamento UFO. Sembrerebbe infatti possibile interpretare gli eventi come la descrizione di un combattimento tra grandi "nave-madri" dalle quali partivano moduli di piccole dimensioni.
Alcuni studiosi invece ritengono di poter accostare quelle luci a fenomeni solari detti pareli, essendo questi molto comuni nell'Europa del nord. Questa ipotesi è stata però particolarmente contestata, giacché la quantità di luci avvistate non sembrerebbe spiegabile in termini di semplici effetti luminosi creati dal sole. Inoltre, soprattutto per quanto riguarda il Fenomeno di Basilea, si parla esplicitamente di "colpi di cannone", dunque anche di suoni molto intensi.
Anche il celebre psicologo Carl Gustav Jung si interessò all'avvenimento. Nel saggio "Ein moderner Mythus: Von Dingen, die am Himmel gesehen werden" ("Un mito moderno. Le cose che si vedono nel cielo") del 1958, analizzò il fenomeno, studiando in modo particolare l'interpretazione che i presenti del tempo ne diedero.
Qualsiasi cosa fossero quei fenomeni, probabilmente ormai è trascorso troppo tempo per avere certezze, ma è altrettanto sicuro che ci sono ancora molti lati oscuri nella natura che ci circonda.
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