L’incubo, chiamato anche “follet” in francese, “alp” in tedesco, “duende” in spagnolo e “folletto” in italiano, secondo molti Padri della Chiesa era un angelo che cadde a causa della lussuria per le donne. Questo essere appare alle donne spesso sotto forma di sogno/incubo sessuale e infatti la parola latina per Incubus è “incubo” che significa “che giace su di sé”. La sua controparte femminile è il succubo che appare ai maschi. Quando una strega o uno stregone vi è associato, viene chiamato magistello o famiglio.
Il demone all’opera mentre sfrutta i desideri sessuali femminili.
Descrizioni di Incubus
Una prima definizione appare nella “Descrizione del Galles” nella “Cronaca” di Caxton come
Quel demone che arriva di notte
Le donne sono spesso indotte in inganno,
Incubo è chiamato per diritto;
Se inganna altri uomini,
Succubus è quel demone.
Guazzo ha descritto l’incubo nel suo “Compendium Maleficarum” (1608) come segue
L’incubo può assumere una forma maschile o femminile; a volte appare come un uomo adulto, a volte come un satiro; se avvicina una donna riconosciuta come strega, generalmente assume la forma di una capra.
Incubi come esseri fisici
Sinistrari, demonologo del XVII secolo (morto nel 1701), spiegava come uno spirito potesse diventare un corpo:
Se cerchiamo di sapere dalle autorità come sia possibile che il diavolo, il quale non ha corpo, possa tuttavia praticare un coito effettivo con un uomo o una donna, esse rispondono unanimemente che il diavolo si impossessa del cadavere di un altro essere umano, maschio o femmina a seconda dei casi, o che, dalla mescolanza di altri materiali, modella per sé un corpo, dotato di movimento, per mezzo del quale copula con l’essere umano.
Sant’Agostino d’Ippona afferma nel suo libro “Sulla Trinità (400-416)”:
I diavoli raccolgono effettivamente lo sperma umano, per mezzo del quale sono in grado di produrre effetti corporei; ma ciò non può avvenire senza un certo movimento locale, perciò i diavoli possono trasferire lo sperma che hanno raccolto e iniettarlo nel corpo di altri.
Cesario di Heisterbach (nato nel 1170) riteneva che gli incubi si procurassero lo sperma raccogliendo quello prodotto durante le emissioni notturne o la masturbazione. In questo modo potevano creare nuovi corpi per loro stessi.
Gravidanza negli incontri con l’incubo
Tommaso d’Aquino (1225-74) scrisse:
Tuttavia, se a volte nascono bambini da rapporti con i demoni, ciò non avviene a causa dello sperma emesso da loro o dai corpi che hanno posseduto, ma attraverso lo sperma prelevato da qualche uomo a questo scopo, visto che lo stesso demone che agisce come succube per un uomo diventa incubo per una donna. – “Summa Theologica”.
Bonaventura (rif. Cavalieri 1598 - 1647) scrisse
I demoni in forma di donna [succubi] cedono ai maschi e ricevono il loro seme; con astuta abilità, i demoni ne conservano la potenza e in seguito, con il permesso di Dio, diventano incubi e lo riversano nelle donne.
Sinistrari ha anche citato due scrittori della fine del XVI secolo, il domenicano Tommaso Malvenda e il dottor Franciscus Valesius:
Quello che gli incubi introducono nell’utero non è un qualsiasi seme umano in quantità normale, ma abbondante, molto denso, molto caldo, ricco di spiriti e privo di sierosità. Questo, inoltre, è facile per loro, poiché basta scegliere uomini ardenti e robusti, il cui sperma è naturalmente molto copioso e con i quali la succube ha rapporti; poi l’incubo copula con donne di costituzione simile, avendo cura che entrambe godano di un orgasmo più che normale, poiché maggiore è l’eccitazione venerea e più abbondante è lo sperma.
Gli incubi come figure dell’immaginazione
Solo nel XVIII secolo il clamore si attenuò e medici come il medico personale di Luigi XV, De Saint Andre, suggerirono che gli incubi fossero frutto dell’immaginazione:
L’incubo è il più delle volte una chimera che non ha altro fondamento che un sogno, un’immaginazione perversa, e molto spesso l’invenzione di una donna... L’inganno non ha un posto minore nella storia dell’incubo. Per nascondere il suo peccato, una donna, una ragazza, una suora solo di nome, una dissoluta che ha l’apparenza della virtù, scambierà il suo amante per uno spirito incubo che la perseguita. (”Lettres au sujet de la magie, de malefices et des sorciers, 1725)
La visione della Chiesa sulle donne
La Chiesa si preoccupava della natura delle donne e già alla fine del XV secolo, c’erano tre distinzioni pubblicate nel “Malleus Maleficarum” (1486):
quelle che si sottomettono volontariamente come streghe;
quelle portate contro la loro volontà dalle streghe a giacere con gli incubi;
quelle aggredite contro la loro volontà.
Un racconto di un sacerdote dice che:
Nel 1643 mi fu ordinato dai miei superiori ecclesiastici di esorcizzare una ragazza di vent’anni, perseguitata da un incubo. Ella riconobbe senza sottrarsi tutto ciò che questo demonio impuro aveva fatto con lei. Ma dopo quello che mi raccontò, giunsi all’opinione che, nonostante i suoi dinieghi, aveva dato al demonio un incoraggiamento indiretto. Infatti, era sempre preavvisata della sua venuta da una violenta sovreccitazione degli organi sessuali e allora, invece di ricorrere alla preghiera, correva subito in camera sua e si buttava sul letto. Ho cercato di suscitare in lei un sentimento di fiducia in Dio, ma non ci sono riuscito, e sembrava quasi che avesse paura di essere liberata dal demonio. (Delassus, “Les Incubes”, 1897)
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