Salve a tutti, ed eccoci di nuovo al rapporto sulla rubrica mensile di Letture Fantastiche.
Jurassic Park.
Questo mese lo dedichiamo a un'opera che ha fatto la sua fortuna negli anni Novanta, tanto de prendersi di diritto un posto incontestabile nell'iconografia di quell'epoca.
Chi non ha mai visto lo storico film di Spielberg Jurassic Park?
L'impatto culturale di tale pellicola nel nostro immaginario sulle creature preistoriche è stato fortissimo, da resistere addirittura alle ultime scoperte scientifiche.
Non importa se i dinosauri fossero coperti di piume; se il Tyrannosaurus Rex potesse correre a cinquanta chilometri orari o se i Velociraptor non cacciassero in branco.
Checché se ne dica, questi animali li immaginiamo e continuiamo a immaginarli- come rappresentati da Spielberg nel film.
Tuttavia, se è vero che tutti hanno visto il capolavoro del parco a tema giurassico, la stessa cosa non può dirsi circa il romanzo a cui è ispirato.
Non tutti lo sanno, infatti, ma prima di essere trasposto cinematograficamente, Jurassic Park era un romanzo scritto da Michael Crichton.
Jurassic Park: l'adattamento del romanzo
Di adattamenti cinematografici di grandi romanzi, da quando è stata fondata la Settima Arte, se ne sono visti tanti.
Jurassic Park è una di quelle trasposizioni in cui la mano del regista statunitense Steven Spielberg si è concessa molte libertà.
Quello a cui si assiste nella pellicola è una retorica dei buoni sentimenti che trionfa sul nichilismo antiscientifico presente nel testo di Crichton.
I personaggi chiave
A fare da profeta al pessimismo del libro è il matematico, teorico del caos, Ian Malcolm, il quale costituisce di fatto uno dei personaggi chiave: oracolo del pensiero dell'autore.
Come contraltare - a difendere l'idea di una scienza al servizio del capitalismo - ci sono il miliardario John Hammond e il suo fedele scienziato Henry Wu.
Questi ultimi, nella versione di Spielberg, decisamente più edulcorati.
Se nel film Hammond arriva a denunciare la spregiudicatezza del progetto, nel libro il miliardario si mostra risoluto sino all'ultimo nella sua decisione di riportare in vita i dinosauri, strumentalizzando i nipoti per i suoi disegni e agendo, essenzialmente, come un affarista senza scrupoli.
Nelle pagine di Crichton, anche il guardacaccia Robert Muldon avrà un ruolo cruciale.
E stessa cosa dicasi del paleontologo Alan Grant che si rivela molto più in gamba e coraggioso di quanto non appaia nel film, uccidendo da solo ben tre Velociraptor.
La trama: i cambiamenti
Se nella prima parte del libro la storia - escludendo qualche inezia - è pressoché identica a quella proposta nel film, si assiste a un cambiamento del tutto radicale nella seconda.
Il libro ci illustra una lunga fuga sul fiume a bordo di una canoa: scena che nella pellicola non viene neppure menzionata.
Chi leggerà il libro potrebbe, dunque, trovarsi di fronte a una trama completamente diversa da quella che conosce.
I dinosauri
Le ingenuità scientifiche presenti nel film sono praticamente le stesse che riscontriamo nel libro.
La penna di Crichton si sforza tuttavia di dare una spiegazione di alcuni fatti che, al lettore, potrebbero apparire curiosi: come la visione del T. Rex da fermo.
Aspetti sui quali Spielberg preferisce soprassedere.
Per il resto, i Velociraptor presentano - in entrambe le versioni - le dimensioni dei Deinonychus; i Dilophosaurus sono velenosi, e lo sono anche i Procompsognathus, presenti già dal primo libro.
I dinosauri hanno già trovato il modo di eludere i sistemi di sicurezza nel parco per fuggire dall'isola.
La scena della bambina morsa dai Procompsognathus la troviamo già nel primo romanzo.
La visione antiscientifica
Tuttavia, ciò che distingue veramente il romanzo di Critchton dal film di Spielberg è la visione antiscientifica che ne emerge: tanto folgorante da far apparire la scoperta scientifica come uno stupro e una violazione delle leggi segrete della natura.
La penna di Crichton, in alcuni punti, si sforza di descrivere minuziosamente le leggi scientifiche e i sistemi di sicurezza che regolano il parco; salvo poi darne una smentita - e decretare il loro fallimento - tramite la bocca del matematico Ian Malcolm.
L'esito è catastrofico: con intervento dell'Esercito e, addirittura, utilizzo del napalm.
Le persone che più hanno difeso questo progetto muoiono.
Le uccisioni che troverete nel libro - dunque - sono diverse da quelle mostrate nel film e non proverete tanta pena per loro.
La lezione finale di Crichton - che nel film appare sicuramente meno icastica - è che, semmai in futuro dovessimo avere la tecnologia per riportare in vita creature preistoriche, sarebbe meglio fermarsi.
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