La cittadina di Klerksdorp è una tranquilla comunità rurale del Sud Africa, conosciuta per le sue coltivazioni di girasoli, per essere uno snodo di vie di comunicazione tra le grandi città di Pretoria e Johannesburg e i vicini stati della Namibia e del Botswana, nonché per la presenza di una miniera di pirofillite, un materiale a base di silicato d'alluminio la cui formazione risale a circa tre miliardi di anni fa, relativamente soffice e utilizzato nell'industria aerospaziale, ma persino come materiale modellabile in alcune forme d'arte.
Una Sfera di Klerksdorp.
È proprio negli strati lavorati di pirofillite che, negli ultimi decenni, sono state ritrovate le cosiddette "Sfere di Klerksdorp", oggetti dichiarati perfettamente sferici, fatti di una lega d'acciaio al nickel non esistente in natura, scanalati e capaci di ruotare su sé stessi autonomamente se lasciati in sospensione in appositi contenitori. Queste peculiarità, unite al fatto che le Sfere sono state ritrovate in sedimenti risalenti a tre miliardi di anni fa, hanno portato molti appassionati a considerarle una prova dell'esistenza sulla Terra di esseri senzienti (alieni?) capaci di crearle in quel periodo così antico.
Queste sfere sarebbero tanto strane che persino la NASA, la National Aeronautics and Space Administration statunitense, sarebbe sprovvista di una spiegazione per la loro esistenza.
Partiamo col dire che non tutto ciò che ruota è alieno e non tutto ciò che è sferico (o presunto tale) è opera di esseri senzienti. Tuttavia, solo una ricerca scientifica ben condotta può spiegare la natura di queste sfere ed è ciò a cui si è dedicato il geologo Paul Heinrich a partire dal 1996.
Per prima cosa, Heinrich ha determinato che le Sfere di Klerksdorp sono effettivamente molto antiche, fino ai tre miliardi di anni di cui si parlava in precedenza. Tuttavia le Sfere, in realtà, non sono affatto perfettamente sferiche, anzi in alcuni casi somigliano più a dischi oppure, addirittura, si presentano una all'interno dell'altra in forme irregolari simili ad agglomerati di bolle. Per comodità espositiva continueremo comunque a chiamarle Sfere.
Però sono di acciaio al nickel ultraduro. Uhm... non proprio. Nel corso della sua ricerca, Heinrich ha avuto modo di analizzarne molte centinaia e ha determinato che esistono due tipi di Sfere: uno costituito interamente da ematite (forma minerale dell'ossido di ferro) e un secondo formato in gran parte da wollastonite a base di calcio. A ogni modo, entrambe le formazioni sarebbero concrezioni, cioè accumuli in strati concentrici di sostanze depositate dall'acqua. Simili concrezioni sono state trovate anche in strati risalenti a 2,7/2,8 miliardi di anni fa, in Australia. E per quel che riguarda la loro durezza? Servendoci della scala di Mohs per determinarla, possiamo dire che le Sfere hanno una durezza di grado 5, mentre l'acciaio può arrivare fino a 8 secondo il metodo utilizzato per la produzione. Il vetro comune arriva a 5,5.
Tuttavia, le Sfere sono effettivamente scanalate, elemento che parrebbe confermare la lavorazione da parte di "mani" esperte. Al contrario, anche queste scanalature sono di origine naturale e ognuno di noi può verificarlo attraverso un semplice esperimento: la creazione di candele di cera con stampo di sabbia bagnata. Servendoci di una forma incavata in normale sabbia bagnata, vi verseremo della cera in forma liquida. Anche in questo caso il materiale dello stampo sarà in origine più duro del materiale del contenuto, ma non appena la cera si sarà solidificata, potremo dire il contrario, esattamente come per gli "stampi" di pirofillite e le concrezioni di ematite e wollastonite. In ogni concrezione rimangono sempre residui dello stampo originario che una volta rimossi creano scanalature come se fossero state incavate a mano.
Altre concrezioni molto antiche ritrovate nella Schoharie County, New York.
Fino a ora il lavoro di geologo di Heinrich ha dimostrato che le Sfere di Klerksdorp sono produzioni naturali della Terra. Rimane solo da comprendere come sia nata la storia della loro rotazione su sé stesse in sospensione all'interno di appositi contenitori, confermata anche da un'intervista a Roelf Marx, già curatore del Museo di Klerksdorp in cui sono conservate parecchie Sfere. Siamo di fronte a un fenomeno inspiegabile o a un erudito visionario? A niente di tutto ciò. Si è trattato semplicemente di un equivoco, forse volontario, visto che il giornalista che si occupò dell'intervista lavorava per un tabloid abituato ad abbellire la verità per catturare l'interesse del pubblico. Infatti Marx dichiarò di aver visto ruotare le sfere all'interno dei loro contenitori, ma semplicemente per le possenti vibrazioni trasmesse dal pavimento a causa delle esplosioni di escavazione nelle vicine miniere d'oro, numerose nei pressi del Museo.
Eppure dopo tutte queste spiegazioni scientifiche, un uomo avrebbe portato una Sfera alla NASA e lì gli sarebbe stato risposto che non vi erano cause naturali che ne giustificassero l'esistenza? Sarebbe incredibile, se fosse vero. Infatti non lo è. Sebbene questa notizia sia presente in molte pubblicazioni on line riferite alle Sfere, la NASA non ha mai ricevuto una Sfera di Klerksdorp, né pubblicato un articolo sulla stessa che ne neghi la formazione naturale. Purtroppo siamo di fronte a una delle tante fake news senza citazione della fonte reale create appositamente per sostenere incredibili storie che non sono sottoposte al necessario facts-checking dai lettori.
In conclusione, le Sfere di Klerksdorp sono certamente oggetti affascinanti, creati dalla Natura attraverso uno dei molti modi con cui è capace di sorprenderci, senza necessità di tirare in ballo Intelligenze aliene di tre miliardi di anni fa.
Fonti e letture consigliate
Heinrich, P.V., 1997, Mystery spheres. National Center for Science Education Reports.
https://www.mysteriesrunsolved.com/
Copyright © 2006-2024 Gianluca Turconi - Tutti i diritti riservati.