Prima di cominciare, premetto che in questa recensione non farò spoiler sulla trama, ma parlerò liberamente di ciò che ritengo importante. In altre parole dirò molto, ma escluderò i veri colpi di scena che è meglio vedere direttamente sullo schermo.
Star Wars è Star Wars. Questa frase viene ripetuta in lungo e in largo e non è mai stata tanto azzeccata come per questo film. J.J. Abrams, Lawrence Kasdan (sceneggiatore già degli episodi V e VI), Michael Arndt e la Disney hanno creato questo capitolo della saga prendendo ispirazione, per usare un eufemismo, dagli episodi della trilogia originale, quella a cui tutti sono affezionati. Stavolta non c'è spazio per gli intrighi politici e per le enormi città della trilogia prequel di Lucas, piaccia o non piaccia, e si torna invece su pianeti sabbiosi dispersi, in taverne colme di alieni improbabili e su versioni moderne della Morte Nera. Guardando il film, è evidente che gli sceneggiatori hanno deciso che questo episodio doveva essere il seguito naturale dei tre film originari e, dunque, tutto si rifà a quelli.
Alcuni, pensando di portare una critica alla trama, affermano che questo capitolo VII è un remake sotto mentite spoglie dell'episodio IV, ma questa verità è così banale da non essere una critica. Lucas non fece mai un mistero del fatto che la trilogia storica fosse una fiaba ambientata in una "galassia lontana lontana", perciò tutti gli elementi a partire da "Una Nuova Speranza" sino al "Ritorno dello Jedi" sono esattamente quelli riscontrabili nelle fiabe in stile Vladimir Propp. Questo nuovo episodio ripete tale struttura e, pertanto, ricalca per naturale conseguenza lo stile dei film originari. La scelta è perciò fatta in piena coscienza, con il chiaro obiettivo di tornare al sapore di quelle opere ormai celeberrime.
Questo scopo lo si ottiene anche grazie alla minor presenza di effetti speciali computerizzati rispetto alla trilogia prequel (escludendo ovviamente astronavi, battaglie spaziali ed esplosioni gigantesche), poiché tutti (o quasi tutti) i personaggi sono realissimi, che siano attori in costume o pupazzi, ricreando così quell'atmosfera sporca di mostri strani da taverna.
Un altro chiaro obiettivo che si propone il film è quello di trasportare la trama dalle mani dei personaggi storici (Han Solo, Luke, Leia) in quelle dei nuovi arrivati, che sono tutti ben calati nel proprio ruolo. Forse l'unica reale novità introdotta da questo film è la presenza di un avversario (Kylo Ren interpretato da Adam Driver) ancora incompleto e decisamente fragile, un Anakin Skywalker al contrario, già passato al Lato Oscuro, ma tentato ancora dal lato positivo della Forza.
Un'altra enigmatica figura è lo Snoke interpretato da Andy Serkis, capo del Primo Ordine (l'organizzazione sorta dalle ceneri dell'Impero) ed evidentemente potente nel Lato Oscuro. Non è ancora chiaro il suo legame con la storia degli Jedi e la sua identità potrebbe nascondere interessanti retroscena.
A mio parere, le uniche pecche riscontrabili in questo film sono due. La prima è la presenza poco marcata della colonna sonora soprattutto quando appaiono i personaggi del Primo Ordine. Nei film precedenti, che fossero i droidi, l'imperatore o Darth Vader, c'era sempre un forte tema ricorrente ad accompagnarli, mentre questa volta c'è solo qualche avvisaglia della colonna sonora originale. Al contrario, sul fronte della Resistenza gli accompagnamenti musicali rimangono giustamente invariati e onnipresenti.
La seconda pecca è invece un piccolo problema che si può liquidare con una battuta: perché quest'impero del male continua a costruire "Morti Nere" con difetti strutturali tanto gravi da farle esplodere con facilità allarmante al primo caccia di passaggio?
Tornando alla trama, ci sono anche colpi di scena molto forti che vanno a segnare in modo indelebile l'universo di Star Wars e che lasciano aperti molti quesiti in vista dell'episodio VIII.
In conclusione, a mio modesto parere, credo che Abrams abbia fatto un ottimo lavoro, riportando in modo maniacale lo spirito dei primi film storici della saga. E non si dica che non c'è più la stessa emozione di un tempo, poiché è ovvio che non possa esserci: i film originari li vediamo da trent'anni e ormai sono carichi dell'affetto consegnatogli dal tempo.
"Il Risveglio della Forza" è dunque Star Wars in tutto e per tutto, con l'aggiunta delle magie tecnologiche di oggi.
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