Salve a tutti ragazzi. Eccoci nuovamente presenti sulla rubrica mensile di Letture fantastiche.
L'elmetto di "Full Metal Jacket" racchiude in sé una forza inesplicabile su cosa si crede sia la guerra.
Da quando l'ultimo articolo è stato pubblicato, sembra trascorsa un'altra epoca: come se, da tre anni, le cose non fossero già abbastanza cambiate con il Covid.
Fra pandemie e un nuovo conflitto esploso nel cuore dell'Europa - un episodio che, per modalità d'intervento, rimanda ai più oscuri totalitarismi del Novecento - la nostra epoca non può certo dirsi tranquilla.
Quando quest'articolo viene scritto, i russi, entrati in Ucraina, hanno già smantellato Odessa e preso possesso di Chernobyl.
L'esercito di Putin circonda Kiev; alcune bombe assediano la centrale nucleare di Zaporizhzhia e, pur non intaccando i reattori, lasciano presagire ripercussioni spaventose in tutti i Paesi occidentali, già duramente colpiti dalla pandemia.
L'Occidente, totalmente spiazzato, minaccia sanzioni, all'inizio più timide e in seguito decise, che non sembrano dissuadere Putin.
Le borse crollano e i prezzi delle materie prime impennano pericolosamente.
Un film storico sui secoli più bui della Storia?
Per niente.
Sono gli anni Duemila: in particolare quelli che seguono la pandemia da Covid-19.
L'idea di guerra
Nel corso dei secoli, della guerra sono state date le interpretazioni più disparate.
Chi la vedeva come raffinata arte della strategia, simbolo di prestigio e superiorità intellettuale - Sun Tzu - chi come "guerra giusta", bellum iustum, motivo per fondare una civiltà costruita su valori che permangano nella storia - Impero romano - chi, ancora, come elemento di purificazione della razza - Germania nazista - la decadenza e disgregazione di una nazione - Osamu Dazai - o addirittura la rievocazione di un passato mitico e irragiungibile - Yukio Mishima.
Pur supponendo che ve ne siano, è davvero difficile, persino per gli intellettuali più grandi, trovare delle ragioni per cui inneggiare alla guerra; molto più facile e lampante è individuare quelle per cui aborrirla.
In quest'articolo vedremo sette pellicole cinematografiche in grado di far riflettere in modo critico sulla guerra.
Riflessioni sulla guerra in 35 millimetri
La classifica che proponiamo non è certo canonica e nemmeno, immagino, vi aspettavate che lo fosse, se avete letto le altre liste di film e libri pubblicate sul sito.
Alcuni dei lavori storici più famosi potrebbero addirittura non essere presenti.
Purtuttavia, ognuna di queste pellicole tende a dare della guerra un'immagine profonda e originale, così da indurre nello spettatore motivi di riflessione.
Full metal jacket
Immancabile capolavoro kubrickiano.
Uno dei primi, nonché il più famoso, ad affrontare il tema della guerra con spirito critico, inserendovi coraggiosi messaggi di denuncia sociale.
Agghiacciante la sequenza del crollo psicologico di "Palla di lardo"; mentre il simbolo della pace sull'elmetto militare è divenuto ormai l'emblema della potenza comunicativa di questa pellicola.
La sottile linea rossa
Altra pietra miliare del cinema, narrata dall'occhio intimo e attento di Terence Malick.
In questa pellicola, ciò che traspare è la frustrazione esistenziale e tutto il logoramento vissuto sul campo.
La battaglia di Guadalcanal raccontata attraverso le relazioni personali fra i soldati, scavando nel senso morale e nel deterioramento della loro mente.
Sean Penn e Michael J. Fox diretti da Brian De Palama in "Vittime di guerra", film non ricordato come si dovrebbe.
Vittime di guerra
Qui la regia è di Brian de Palma.
Nella guerra del Vietnam le vittime non sono soltanto quelle uccise dal Napalm.
Un plotone di soldati rapisce e violenta per giorni una giovane vietnamita, fino alla presa di coscienza di un militare nei confronti dei suoi superiori.
Da una storia vera. Un film non ricordato come meriterebbe.
Espiazione
Trasposizione di un capolavoro letterario sgorgato dalla penna di McEwan.
La guerra divide anche le storie d'amore.
Un tema che, anche di fronte alla morte, non è tanto banale come si pensa.
La guerra, quando arriva, annienta l'esistenza e qualsiasi progetto rispetto al futuro.
Basti pensare alle foto dei giovani fidanzati ucraini che si salutano, scambiandosi lunghi e struggenti addii.
Potrebbe essere l'ultima volta in cui si vedono.
Joyeux Noel - Una verità dimenticata della storia
Un film francese che commuove per la sua semplicità.
Una delle pellicole più belle per festeggiare il Natale.
Da una storia vera: nel mezzo del primo conflitto mondiale, soldati francesi, inglesi e scozzesi interrompono gli scontri nelle trincee per scambiarsi gli auguri di Natale.
Episodi del genere non si ripeteranno, in nessun modo, nel secondo conflitto.
Il film è stato candidato, nel 2006, al Premio Oscar e al Golden Globe.
Un film che, per le riflessioni che instilla, tiene tranquillamente testa alle pellicole di guerra e ai classici natalizi.
Trionfo della volontà
Anni fa, molti si opposero alla decisione di proporre in edicola il Mein Kampf, senza considerare l'importanza storica di questo documento.
Che uno che legga il manifesto storico del nazismo debba per forza essere di fede nazionalsocialista è un po' come dire che chi legge il Marchese de Sade sia un sadico.
Capire le origini di un'ideologia che ha fatto scorrere fiumi di sangue in Europa può essere utile a cambiare la nostra cultura in positivo, evitando che certi errori si ripetano.
In questa sede, il sottoscritto vi consiglia non soltanto di leggere il Mein Kampf - seppur illeggibile per via di una traduzione non molto curata - ma anche di vedere il film di propaganda nazista per antonomasia.
Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl, in cui si documenta il Raduno di Norimberga, svoltosi nei giorni dal 4 al 10 settembre 1934.
Il film è utile per capire come funzionasse la macchina di propaganda nazista, ma è anche apprezzabile per alcune trovate tecniche innovative, introdotte dalla giovane regista tedesca, come la fotografia aerea.
Per gli stessi motivi il film fu molto apprezzato anche all'estero: soprattutto negli Stati Uniti.
Men behind the sun
Concludiamo con una delle pellicole più estreme mai girate.
Gli orrori e gli atti disumani della guerra mostrati nel loro volto più crudo.
Le sperimentazioni aberranti dell'Unità 731, con cinesi usati come cavie umane.
In Giappone, lo realizzarono per sensibilizzare sugli orrori di questo capitolo nefando della storia giapponese.
Avete il coraggio di guardare un reportage truculento che non vi risparmierà nemmeno i particolari più granguignoleschi?
A voi la scelta.
Io vi saluto, ragazzi, con la speranza che questi film vi aiutino a riflettere su quanto, in questo momento, stiamo ancora vivendo.
Copyright © 2006-2024 Gianluca Turconi - Tutti i diritti riservati.