Gli autori di fantascienza sanno spesso utilizzare il genere letterario di riferimento per approfondite analisi sociali, in largo anticipo sull'effettivo sviluppo delle realtà a cui si riferiscono nelle proprie opere.
Questa capacità è sicuramente presente in René Barjavel (1911-1985), scrittore, giornalista e sceneggiatore francese, già capace di lasciarci capolavori assoluti nel suo lavoro cinematografico quali Don Camillo, I miserabili di Jean-Paul Le Chanois e Il montone a cinque zampe di Henri Verneuil.
La sua produzione letteraria, più orientata alla narrativa fantastica, ha invece influenzato notevolmente la fantascienza francese, con opere del tenore di Sfacelo di cui si parlerà in questa breve introduzione, riferendoci alla versione tradotta da Claudia Romagnuolo e Anna Scalpelli per la casa editrice L'Orma. Entriamo ora nei dettagli del contenuto.
Sfacelo
Francia, anno 2052. François Deschamps lascia la sua nativa Provenza per andare a Parigi, dove supera il concorso di una prestigiosa scuola di chimica agricola. Spera di unirsi a Blanche Rouget, con la quale è cresciuto e per la quale prova un immenso affetto.
Quello che François non sa è che Blanche ha ricevuto un'offerta impossibile da rifiutare: interpretare Régina Vox, una nuova star dei media in cui il grande produttore Jérôme Seita ha deciso di investire.
In aggiunta, François ignora che Parigi subirà la più grande interruzione di corrente della sua storia. In un mondo in cui la scienza ha fatto enormi progressi e dove tutto funziona con l'elettricità, l'evento assumerà presto l'aspetto di un'apocalisse...
Questo romanzo è emblematico dell'opera di Barjavel perché affronta la questione dell'uomo di fronte ai propri eccessi. Egli crea un universo affascinante che ci sembra familiare e diverso dal nostro allo stesso tempo.
Quando Barjavel pubblicò questo romanzo agli inizi degli anni '40 del XX secolo, immaginava quindi i progressi tecnologici che sarebbero arrivati un secolo dopo. Una società immaginaria sotto forma di distopia, perché è impossibile essere felici lì.
Nel mondo immaginato da Barjavel, il progresso della scienza è stato gigantesco: è stato sviluppato un nuovo materiale, il "plastec", di immutabile solidità, che viene utilizzato ovunque; i veicoli hanno fatto enormi progressi, sono più veloci e affidabili, ci ci si muove molto per via aerea; si sa come preservare i morti lasciando loro l'aspetto avuto in vita, in modo che ogni casa benestante abbia uno "spazio di stoccaggio" dove riporre il corpo della nonna come se lei partecipasse ancora alla vita familiare.
Grazie alla penna di Barjavel, scopriamo un mondo che assomiglia vagamente al nostro, ma che, in mille piccoli dettagli, è diverso. Per esempio, descrivendo il treno, l'autore scrive:
"Se avessimo deciso che non fosse piacevole andare troppo veloci, se avessimo gridato che volevamo viaggiare sul treno "come il nonno", non avremmo accettato di sederci su una carriola polverosa che ci trascina sullo stomaco a trecento chilometri all'ora.
Pochi anni prima della pubblicazione del romanzo (fine 1938), in Francia era stata inaugurata una linea ferroviaria completamente elettrificata, la Parigi-Bordeaux. I treni viaggiavano a circa 100 km/h. Per la gente del tempo, il "300 km/h" a cui l'autore si riferisce deve aver quindi già avuto il sapore della fantascienza, mentre per noi, lettori del XXI secolo, è in linea con i treni ad alta velocità attuali.
Questi progressi tecnologici hanno ovviamente un impatto sulla società di Sfacelo e portano, dalle prime pagine del romanzo, a un'interessante riflessione su molti argomenti. Possiamo vedere, per esempio, che l'eroe, François Deschamps, non apprezza la passività, pur essendo assolutamente alla mercé della tecnologia, tendenza che si può considerare tipica anche del nostro tempo.
E' l'affascinante paradosso tra una società sempre più tecnologicamente avanzata, che permette di facilitare sotto molti aspetti la vita quotidiana dell'uomo risparmiandogli molte fatiche, ma anche una società in cui si è sempre più alla ricerca del proprio posto.
Blanche Rouget ne è un buon esempio: è cresciuta nel mondo rurale, in Provenza, è andata fino a Parigi eppure conserva la paura di invecchiare senza aver goduto della vita. Si ritrova divisa tra l'amore puro e sincero di François Deschamp, che le promette una vita ordinata come "moglie di un ingegnere" e la seduzione esercitata su di lei da Jérôme Seita che le offre di farne una star, ricca e adorata.
È in questo senso che Sfacelo di Barjavel è una distopia: i personaggi si trovano di fronte all'impossibilità di raggiungere la felicità.
La descrizione del mondo immaginario creato da Barjavel è uno scrigno di creatività, dove ci si lascia trasportare in un universo parallelo tanto attraente quanto spaventoso. Il riscaldamento globale rende l'atmosfera soffocante, le disuguaglianze sociali persistono, ma la tecnologia rende la vita quotidiana esotica e affascinante.
Ma questa prima parte del libro non dura a lungo. Infatti interviene un evento che sconvolge la vita quotidiana: in un contesto di tensioni politiche, l'elettricità viene brutalmente tagliata a Parigi. In un mondo in cui tutto è alimentato dall'elettricità.
Le conseguenze sono drammatiche, con una profonda riflessione sui pericoli del progresso.
All'epoca della pubblicazione del romanzo, questa era una preoccupazione condivisa da molti intellettuali: si chiedevano quali sarebbero stati gli effetti che tutti gli sviluppi tecnologici, in un mondo sempre più "materialistico", avrebbero avuto sull'uomo.
E proprio quando un'interruzione di corrente impedisce a questo mondo di macchine di funzionare "normalmente", l'uomo deve provare a tornare alle origini: umile lavoro della terra lontano dalle biotecnologie e dagli ortaggi sintetici, intraprendenza, vivere in una piccola comunità distante dalle città in espansione.
Pensandoci bene, questa nozione di "fine del mondo moderno" rimane un argomento di profonda attualità, a volte citato in altri romanzi, per esempio in Sentinelle de la pluie di Tatiana de Rosnay, la storia di una catastrofica inondazione che priva Parigi delle sue risorse.
Barjavel fu probabilmente influenzato dal contesto in cui scrisse il suo libro, pubblicato nel bel mezzo della Seconda Guerra Mondiale. Quel confitto rivelò, per molti versi, il potere distruttivo dell'uomo e delle sue tecnologie in una società molto più "avanzata".
L'autore, quindi, tratta con sapiente bravura il rapporto che l'Uomo avrà con la tecnologia futura, analizzando a priori quel che il progresso potrà produrre. E' perciò molto interessante per il lettore moderno analizzare quanto il nostro mondo assomigli a quello immaginato da Barjavel, con i rischi di spingersi troppo oltre nell'uso della scienza, perdendo il contatto con i valori che ci definiscono come Esseri Umani
Si parla, in definitiva, di un romanzo di fantascienza molto ricco e, si potrebbe dire, profetico, sebbene esistano moti modi di interpretarlo.
Come reperire il romanzo
Se siete interessati alla lettura di questo classico, potete trovare la traduzione edita da L'Orma al seguente indirizzo web: https://www.lormaeditore.it/libro/9788899793937
oppure presso le seguenti librerie on line:
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