Stefano Belriguardo

biografia e bibliografia

Sono nato a Napoli il 25 dicembre 1977. Mio padre era dirigente di un'importante azienda petrolifera. Il suo lavoro è stata la causa (e la fortuna) della mia infanzia girovaga. Villareal, Lubiana, Cardiff, Maracaibo, Doha, tutti questi posti non mi hanno visto che per un paio di anni. Poi sono tornato a Napoli. Qui mi sono laureato in lettere e ho insegnato per alcuni anni presso scuole private. Attualmente sono impiegato come grafico e curatore di pagine web presso una società pubblicitaria. L'essere un precario, impegnato a progetto, è per me più un bene che un male perché mi garantisce una discreta quantità di tempo libero che posso dedicare alle mie passioni.

Da qualche mese mi è stato affidato un curioso compito: la guardiania notturna della tomba di Cicerone a Formia nei mesi di Luglio, Agosto e Settembre (stanno effettuando lavori di restauro). Ho accettato immediatamente: il luogo è perfetto per abbandonarmi alle mie tre grandi passioni: gli scrittori russi, il cinema di Almodovar e il sogno. E poi il mare è a pochi passi.

Scrivo da sempre. Nonostante ciò credo di avere ancora così tanto da imparare che non basterà questa vita. Prediligo la forma del racconto breve, anche se sogno un giorno di scrivere un grande romanzo dall'impalcatura perfetta e con un mio personale stile.

Non partecipo spesso a concorsi letterari, forse perché quelle poche volte che l'ho fatto non mi sono mai classificato nei primi posti. La verità è che, pudico quale sono, concepisco la letteratura come qualcosa di strettamente personale. Per me far leggere i propri scritti è un po' come spogliarsi in pubblico, cosa che faccio raramente e mai volentieri. Mostrare le proprie debolezze, confessarle, sporcarsi la faccia, è l'incubo di ogni timido. Per questo i miei scritti vivono confinati in stanze sicure. Osservo come il più scaltro dei voyeur, gettandomi a capofitto in ogni esperienza senza pregiudizi né moralismi. Poi purifico la mia anima attraverso la scrittura.

La dimensione del lettore mi è molto congeniale: leggo più di cinquanta libri l'anno, spesso a gruppi di tre (non mi capita mai di confondere le storie, perché mi piace approfondire ogni cosa e non riesco a guardare alla letteratura come ad un semplice intrattenimento). E' probabilmente il complesso di inferiorità che provo nei confronti dei mostri sacri che amo ed il conseguente sospetto di mancare di talento a smorzare i miei tentativi di pubblicizzarmi.

Opere dello scrittore presenti su Letture Fantastiche

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