Survivor: un libro che scava nel segreto delle sette

a cura di Andrea Moretti

Salve a tutti, quest'oggi la nostra rubrica mensile si occuperà di un argomento molto particolare, permeato da un fascino macabro e perverso. Il tema è quello delle organizzazioni settarie - a ispirazione religiosa e non - e dei crimini, a esse legate, che hanno costellato, negli anni, la storia della criminalità.

Copertina del romanzo "Survivor" di Chuck Palahniuk - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Copertina del romanzo "Survivor" di Chuck Palahniuk.

Sono fenomeni che hanno avuto una maggior incidenza nel territorio degli Stati Uniti: una nazione che, con la sua cultura fatta di predicatori, leader carismatici, canti gospel e afflati new age, pare avergli fornito un terreno sorprendentemente fertile.

Ovviamente, questo argomento ha stimolato la mente di innumerevoli artisti e accademici, i quali, nei loro ambiti di specializzazioni, si sono più volte prodigati nel ricercare una spiegazione ai meccanismi che si innescano nel contesto di certe organizzazioni. Comunità unite da un credo comune e dal riferimento totalitario a un leader dotato di una carica subdola e prorompente.

Nell'ambito della sociologia, imperdonabile sarebbe mancare di menzionare il saggio Psicologia della masse, 1985, dell'antropologo Gustave le Bon, dove l'autore indaga su come la forza dirompente delle masse spinga l'individuo ad abbandonare ogni tipo di struttura razionale, che solitamente coordina il nostro vivere civile.

Non che c'entri direttamente con le sette, ma fornisce sicuramente una chiave di lettura fondamentale per interpretare fenomeni collettivi in cui viene a deteriorarsi il senso d'identità; stessa cosa potremmo dire in merito agli esperimenti di Milgram e di Philip Zimbardo.

Molte anche le rivisitazioni artistiche che, sulla scia di certi eventi, hanno trovato l'ispirazione per tracciare un universo narrativo di indagine sociale o di reinterpretazione grottesca, in merito a tali fatti.

Pensiamo soltanto al recentissimo C'era una volta a Hollywood di Quentin Tarantino.

Qui, la vicenda della Famiglia Manson viene presa come pretesto per rimestare una Hollywood nostalgica, all'apice della sua decadenza. Da una parte, il mondo dell'industria hollywoodiana, con le sue star in crisi esistenziale e le sue stelle nascenti, chiuse nel loro mondo sontuoso; dall'altra, i deliri tossici della famiglia criminale più conosciuta d'America che, sull'onda della parabola allucinata del suo leader, la profezia schizofrenica dell'Helter skelter, vorrebbe smantellare la società del guadagno e del consumismo sfrenati, con tutti gli idoli e i riferimenti culturali che la caratterizzano.

Del resto, lo stesso articolo di cui state leggendo è ispirato alla recente lettura di un romanzo del 1999 di Chuck Palahniuk dal titolo Survivor.

Divenuto famoso col suo discussissimo esordio Fight club, lo scrittore di origini polacche Chuck Palahniuk torna a stupirci con il solito e personalissimo stile, fatto di frasi sibilanti e anafore pesanti come martellate. Ci narra le vicende di Tender Branson: un oscuro leader religioso accusato di omicidio di massa, ultimo sopravvissuto della Chiesa Creedish.

Analizzando la storia più nel dettaglio, si scopre che la comunità Creedish, lungi dall'essere un'invenzione narrativa dello scrittore, è realmente esistita.

Fondata nel 1860 in Nebraska, la Chiesa Creedish diffonde un culto basato sull'abnegazione, il lavoro umile e il totale asservimento agli altri.

Circa un secolo e mezzo più tardi, il Consiglio degli anziani dirama "La chiamata del signore"; così tutti gli adepti si suicidano in massa, alcuni a distanza di molti anni.

Ovviamente, anche nel caso di questo romanzo, sebbene il tema della comunità Creedish venga sviscerato notevolmente, quello che ne viene fuori è una satira beffarda e dissacrante dello scrittore verso la società americana - tipica dei suoi scritti - scavandone sin nel suo nucleo più recondito.

La natura umana viene messa completamente a nudo, rivelandone un'essenza fondamentalmente vacua e inconsistente. La critica sociale di Palahniuk assurge, così, a un nichilismo cosmico e rassegnato.

Nondimeno, la Chiesa Creedish non è che una delle tante macabre comunità religiose che, nel corso degli anni, si sono avvicendate negli Stati uniti.

In questo articolo passeremo in rassegna le principali.

Il tempio del popolo

Fra gli episodi criminali sorti tra le insidie fanatiche delle comunità religiose, il suicidio di massa avvenuto a Jonestown, il 18 novembre 1978, è certamente ricordato come il più agghiacciante.

Tale scellerato gesto è stato compiuto su incitamento del pastore Jim Jones: un predicatore che, attraverso un'instancabile attività di proselitismo, iniziata negli anni cinquanta, aveva raccolto diversi adepti intorno alla sua fondazione denominata "Il tempio del popolo".

Il predicatore Jim Jones - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Il predicatore Jim Jones.

La comunità era propugnatrice di una dottrina fondata su un sincretismo tra insegnamenti di Cristo, comunismo stalinista e integrazione razziale.

Jones reclutava i suoi adepti soprattutto fra le fasce più deboli: persone diseredate che vivevano ai margini della società e che, il più delle volte, non avevano neppure parenti. Perlopiù si trattava di alcolizzati, ex tossicomani e sciagurati finiti sul lastrico, i quali vedevano in Jones la luce di una nuova speranza.

Il predicatore si avvaleva spesso di alcuni scaltri e insidiosi trucchetti, con i quali si autoproclamava un Messia dotato di capacità divinatorie.

In diverse occasioni Jones è stato visto compiere miracoli: il più clamoroso è certamente quello in cui ha fatto rialzare una sua complice, fintasi paralitica, dalla sedia a rotelle. In un altro episodio, Jones inscena abilmente la sua morte per poi ripresentarsi "risorto" qualche minuto dopo.

Tanto più aumentavano le fila di adepti che si raccoglievano intorno a lui, quanto più la fama del reverendo si faceva sempre più sospetta e sinistra.

A seguito di alcune accuse di frode e abusi sessuali, Jim Jones, accordandosi col governo della Guyana, decide di trasferirsi nella giungla con una schiera di circa mille seguaci.

Qui fonda un piccolo insediamento, a metà fra un progetto utopistico di socialismo comunitario e un totalitarismo maniacale e morboso, dove la voce paranoica e biascicante di Jones insegue ogni altoparlante.

Spinto dalla preoccupazione di alcuni parenti degli adepti, e da altre sinistre supposizioni, il deputato del governo statunitense Leo Ryan si reca personalmente a Jonestown, con una delegazione composta da giornalisti, per accertarsi circa le condizioni in cui vive la comunità.

Dopo un'iniziale buona impressione, Ryan è testimone di diverse delazioni e intime confessioni: persone che lo pregano di condurle fuori di lì.

Nondimeno, Jones, per nulla incline a perdere i suoi adepti, ordina al suo piccolo esercito di seguire la delegazione sino alla pista di decollo, e di far fuoco contro di essa. Fra le vittime, anche il deputato Ryan.

Subito dopo il massacro, al sommo della psicosi, Jones annuncia ai suoi adepti il piano di condurre un suicidio rivoluzionario, al fine di rovesciare il potere razzista e arrivista del capitalismo.

Registrando il suo discorso in un'audiocassetta, dove si avvertono in sottofondo i singhiozzi dei bambini agonizzanti, Jones spinge i suoi fedeli a bere una bevanda corretta con il cianuro.

Heaven's gate

Sebbene di proporzioni più modeste, il suicidio di massa indotto da Marshall Applewhite e dalla moglie Bonnie Nettles, non è certo meno terrificante di quello cagionato da Jones.

Appassionati di misticismo e ufologia, i coniugi Applewhite fondano, nel 1972, la Heaven's gate: una comunità religiosa ufologica che propugna il contatto con entità extraterrestri mediante il superamento dei limiti fisici del corpo.

Un delirio che si realizza concretamente soltanto nel 1997, quando, in una villa a Rancho Santa Fe, Applewhite e trentotto suoi seguaci ingeriscono un cocktail di vodka e Fenobarbital, convinti che la cometa Hale-Boop, di passaggio in quel momento, contenga un'astronave che li condurrà verso il mondo del livello superiore.

Aum Shinrykyo

Il movimento giapponese Aum Shinrykyo - tradotto "L'insegnamento della verità" - in quanto a derive fanatiche e criminali non ha sicuramente nulla da invidiare a quelli statunitensi succitati.

Fondato nel 1987 dal bonzo Shoko Asahara, il movimento si basa essenzialmente su una commistione di buddhismo e cristianesimo. Tuttavia, in seguito, i messaggi di Asahara si fanno sempre più cupi, al punto di condurlo a invocare la necessità di un evento apocalittico: necessario per una rinascita dell'umanità fondata su valori più puri.

Sulla base di questa sua convinzione, vengono perpetrati molteplici crimini dai suoi adepti, eventi che culminano nel famoso attentato alla metropolitana di Tokyo, con 13 morti e 6200 intossicati.

La famiglia

È sicuramente l'emblema di una comunità settaria fondata interamente su intenti deliranti e criminali.

Charles Manson - Immagine utilizzata per uso di critica o di discussione ex articolo 70 comma 1 della legge 22 aprile 1941 n. 633, fonte Internet

Charles Manson, da detenuto di Saint Quentin a capo di una fedelissima setta.

Capitanata dal criminale Charles Manson - il quale, nel momento in cui raccoglie i suoi seguaci, conta quasi trent'anni di prigione - la Famiglia è una comunità hippy composta da una cinquantina di proseliti, dedita al razzismo e all'uso di LSD.

Falliti i suoi numerosi tentativi di sfondare nel mondo della musica, Manson, sempre più psicotico e paranoico, reinterpreta le canzoni dei Beatles - in particolare Helter Skelter - e vi scorge la filigrana di un messaggio profetico: una sanguinosa guerra razziale.

Fu questo il pretesto che portò alla lunga catena di efferati omicidi perpetrati dalla Famiglia: il più famoso è sicuramente quello di Sharon Tate, moglie del regista Roman Polawski. La donna era incinta all'ottavo mese.

Di fronte a certi fatti di cronaca criminale, ci si chiede, sicuramente, come sia possibile che un gruppo di persone, dotate di una propria individualità, possa lasciarsi trascinare nell'abisso, folgorato dal messaggio delirante di un discutibile leader religioso.

La risposta a questo interrogativo ce la dà, in parte, proprio Chuck Palahniuk; ed è riconducibile, ancora, all'essenza nuda e vuota del genere umano.

Una personalità distrutta, privata di ogni senso d'identità, di qualsiasi speranza e cosa in cui credere, si aggrappa a qualunque credenza pur di riempire quel vuoto che la logora dentro: ciò che il sociologo Durkheim chiamerebbe "anomia" e che, secondo i suoi studi, conduce spesse volte al suicidio.

Fra gli adepti di Jim Jones, vi erano sempre i poveri, persone ai margini della società e dell'esistenza umana. L'abilità di certi leader è, forse, proprio quella di far leva sul malessere degli emarginati.

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