Torna l’appuntamento annuale con il TOHORROR Fantastic Film Fest che, con centro a Torino, si occupa della cinematografia e della cultura fantastica nelle sue molte forme. L’edizione di quest’anno si svolgerà dal 17 al 22 ottobre nella città piemontese, al Cinema Massimo (via Giuseppe Verdi, 18), al Blah Blah Club (via Po, 21) e al Circolo dei Lettori (via Giambattista Bogino, 9).
Il festival della cinematografia e cultura fantastica di Torino.
Il tema principale del TOHORROR 2023 sarà il cyberpunk, nei suoi aspetti letterari e cinematografici, nonché filosofici e controculturali. I titoli del genere che si potranno visionare saranno: Tetsuo e Tetsuo II: Body Hammer di Shinya Tsukamoto; Hardware di Richard Stanley, versione director’s cut in pellicola 35mm; e, con il contributo del Goethe Institute Torino, Decoder, cult underground girato in Germania Ovest nel 1984. Massimiliano Supporta, direttore artistico del Festival ci spiega perché si è scelto il cyberpunk come tema principale: “vuole celebrare chi aveva individuato nel proprio presente gli embrioni del nostro, perché transumanesimo, connessione globale, hacking sono ormai dentro di noi. E lo faremo attraverso alcune opere divenute ormai oggetto di culto, ma anche con incontri letterari, di fumetti e videogame”.
Il festival presenta, come d’abitudine, più sezioni dedicate alla cinematografia e alle opere d’animazione, sia in concorso sia fuori concorso.
Nella sezione lungometraggi in concorso vi saranno 12 opere, di cui 10 in anteprima italiana. Tra di esse è d’obbligo ricordare l’horror grottesco giapponese Best Wishes to All, il thriller romantico weird norvegese Good Boy, il war movie metafisico 11.11.18, il thriller-drama canadese Les chambres rouges, l’audio-horror-comedy austriaca Razzennest, il coming of age mostruoso malese Tiger Stripes (film vincitore della Semaine de la Critique a Cannes 2023), la crudelissima black comedy spagnola La mesita del comedor, e la nutrita e multiforme schiera di produzione made in USA, con il thriller surreale The Seeding, la fiaba exploitation Eight Eyes, il folle e fantascientifico Divinity (prodotto da Steven Soderbergh), lo stregonesco e lynchano Perpetrator, il thriller sci-fi paranoico (con pupazzi) Abruptio.
Cinque lungometraggi, tutti in anteprima italiana, compongono la sezione non competitiva Freakshow che ha il suo corrispettivo tra i cortometraggi nella sezione Freakshorts, comprendente 19 opere brevi.
I concorsi cortometraggi e cortometraggi d’animazione, divisi in 5 blocchi da 90 minuti l’uno, mettono insieme rispettivamente 21 film e 18 film.
Di particolare interesse, per gli argomenti trattati in maniera esaustiva e con tagli inusuali, sono i documentari della sezione Mad Doc: il film-saggio britannico Home Invasion, dedicato all’invenzione dello spioncino della porta; il canadese Satan Wants You che ricostruisce l’origine del Satanic Panic, l’ondata di paranoia collettiva legata alle sette sataniche che investì gli Stati Uniti negli anni ‘80; e l’atteso King on Screen che analizza il rapporto fra le opere di Stephen King e le loro trasposizioni cinematografiche.
Vi saranno anche incontri culturali di contorno, ma non per questo meno importanti. Nel solco del focus sul cyberpunk, l’artista Officina Infernale presenta il suo graphic novel fantascientifico Glitch, edito da Feltrinelli; Dario Tonani, attualmente tra i principali autori di sci-fi italiani, presenta invece il suo nuovo romanzo Il trentunesimo giorno; gli specialisti Federico Ercole e Andrea K. Lanza animano un dibattito su quanto i videogame rappresentino a tutti gli effetti (positivi e negativi) delle realtà virtuali alternative in cui rifugiarsi o in cui perdersi. E per finire Massimiliano Martiradonna, membro del collettivo di critica cinematografica Dikotomiko, presenta il volume Black Fears Matter!, sull’horror afro-americano e le sue implicazioni politiche.
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