- Prima parte: John Dee;
- Seconda parte: Cacciatori di fantasmi di ieri e di oggi (questa pagina)
Apparizioni, sedute spiritiche, telepatia, mondo ultraterreno, sette e riti spiritistici indiani, medium, impostori e ciarlatani. Ciò che può apparire una via di mezzo tra una sceneggiatura rinnovata di Ghostbusters e quella di un nuovo film di Indiana Jones è invece il pane quotidiano per i membri della Society for Psychical Research, la rinomata associazione britannica impegnata nello studio scientifico dell'occulto e del soprannaturale, fondata nel 1882 e ancora oggi esistente.
Ritratto di Henry Sidgwick, insegnante a Cambridge, esimio filosofo, nonché padre della ricerca parapsicologica scientifica e presidente per molti anni della britannica Society for Psychical Research.
La ricerca parapsicologica, di cui si è fatta così tanta menzione nelle pagine precedenti, può essere approssimativamente eppure sufficientemente descritta come lo sforzo di determinare tramite metodi strettamente scientifici la natura e il significato di apparizioni, evocazioni, fenomeni spiritici e quegli altri strani avvenimenti che sembrerebbero confermare l'idea che gli spiriti dei morti possono e realmente comunicano con i vivi. È qualcosa di relativamente nuovo e come tutte le ricerche scientifiche è il risultato di molte menti. Ma se proprio la sua origine deve essere attribuita a un unico uomo, deve esserne dato credito principalmente al professore della Cambridge University chiamato Henry Sidgwick (1838-1900).
Al tempo, Sidgwick era un lettore universitario, posto datogli come ricompensa per la sua brillante carriera come studente. Era uno studente e investigatore nato, un irrequieto ricercatore della conoscenza. Filosofia, sociologia, etica, economia, matematica, studi classici; egli fece quasi dell'intero campo del sapere la propria sfera d'indagine. E dopo un po', com'è spesso il caso, la sua erudizione divenne troppo profonda per la sua tranquillità interiore. Era nato e cresciuto nella fede della Chiesa Anglicana e aveva fatto senza esitazione la dichiarazione religiosa richiesta a tutti i membri della facoltà universitaria. Ma poco a poco sentì venir meno i capisaldi della sua gioventù e dubitò della verità delle antiche dottrine e tradizioni. Onestamente scettico, ma ancora restio a perdere la sua presa sulla religione, si orientò febbrilmente allo studio della lingue orientali, delle antiche filosofie, della storia, della scienza, nella speranza di trovare prove che avrebbero rimosso i suoi dubbi. Ma più leggeva, più grande cresceva la sua incertezza, specialmente riguardo la questione vitale dell'esistenza di un mondo spirituale e della sua relazione col genere umano.
Mentre ancora faticava nella sua valle di indecisione, Sidgwick fu visitato da un giovane uomo, Frederic W. H. Myers (1843-1901) , che aveva studiato presso di lui qualche anno prima e col quale aveva stretto una calda amicizia. Myers, a quanto pare, era tormentato dagli stessi scrupoli che lo affliggevano. Era sua convinzione, disse a Sidgwick, che se gli insegnamenti della Bibbia fossero veri, se fosse esistito un mondo spirituale che nell'antichità fosse stato manifesto al genere umano, allora tale mondo avrebbe dovuto essere manifesto anche nel presente. E una bella notte stellata, mentre passeggiavano insieme attraverso le proprietà dell'università, egli pose al suo vecchio maestro un'acuta domanda:
"Pensi che sebbene la tradizione, l'intuizione e la metafisica abbiano fallito nel risolvere l'enigma dell'universo, ci sia ancora una possibilità di risolverlo tracciando da un vero fenomeno osservabile - fantasmi, spiriti, qualunque esso sia - una valida conoscenza di un mondo invisibile?"
Guardando gravemente il viso del suo compagno e pesando le sue parole con la cautela che gli era caratteristica, Sidgwick replicò che in verità aveva considerato quel pensiero e che, sebbene non particolarmente speranzoso del risultato, credeva necessario intraprendere una tale ricerca, malgrado la spiacevole notorietà che avrebbe comportato per coloro che vi si fossero imbarcati. Avrebbe quindi fatto la ricerca e avrebbe permesso a Myers di restare al suo fianco? I due amici ne parlarono a lungo e calorosamente, e quando la loro passeggiata finì, quella sera di dicembre del 1869, la ricerca parapsicologica era infine venuta in essere.
All'inizio, comunque, i progressi furono dolorosamente lenti e incerti. "I nostri metodi" come Myers spiegò successivamente, "erano ancora tutti da creare. In quei primi giorni, eravamo più privi di precedenti, guida, persino di critica che andasse oltre le mere espressioni di disprezzo, di quanto ora si pensi".
Si realizzò che nessuna mera analisi di presunte esperienze del passato sarebbe stata adeguata. Ciò che serviva era un rigido esame delle manifestazioni attuali di carattere verosimilmente soprannaturale e la raccolta di una massa di prove ben autenticate, sufficienti a giustificare inferenze e conclusioni. Con ardore e coraggio, i due amici si misero al lavoro e dopo non molto ebbero la soddisfazione di trovare un insostituibile assistente nella persona di Edmund Gurney (1847-1888), un altro uomo di Cambridge e un entusiasta di faccende parapsicologiche.
In principio, sicuramente, Gurney si avvicinò alla ricerca parapsicologica in maniera scherzosa e senza entusiasmo, aspettandosi di essere divertito piuttosto che istruito. E derivò poco incoraggiamento dalle investigazioni portate avanti da Sidgwick, Myers, e lui stesso nel campo della medianità spirituale. La frode sembrava sempre alla base dei fenomeni prodotti durante le sedute spiritiche a cui partecipavano. Ma il suo interesse fu improvvisamente e definitivamente risvegliato dalla scoperta, a seguito di molti anni spesi nella paziente raccolta di prove, di fatti indicanti la possibilità di pensieri comunicati da mente a mente da qualche mediazione che non fossero gli organi di senso conosciuti. Subito fece punto d'onore accumulare rilevamenti fattuali, il suo lavoro conducendolo alla fine all'esame esaustivo dell'ipnotismo, poiché scoprì che la trance ipnotica sembrava peculiarmente favorevole al "trasferimento del pensiero" o "telepatia".
Nel frattempo, l'esempio di questo piccolo gruppo di Cambridge era stato seguito da altri investigatori e nel 1876, davanti a un'istituzione non meno dignitosa e conservativa che l'Associazione Britannica per l'Avanzamento della Scienza, fu fatta la proposta che una commissione speciale fosse nominata per l'esame sistematico dei fenomeni spiritici e affini. L'idea era stata introdotta dal Dr. W. F. Barrett, professore di fisica al Royal College of Science di Dublino ed era stata caldamente sostenuta dal Dr. Alfred Russel Wallace e da Sir William Crookes, due esimi scienziati che già si erano avventurati nella ricerca parapsicologica e che erano destinati a un'ampia rinomanza come cacciatori di fantasmi.
Per qualche ragione nulla fu fatto a quel tempo, ma cinque anni più tardi il Professor Barrett rinnovò il suggerimento, chiedendo a Myers e Gurney se volessero unirsi a lui nella formazione di tale società. Cosa che, gli risposero, avrebbero fatto volentieri, a patto che Sidgwick fosse indotto ad accettarne la presidenza. Avendo da molto realizzato che il campo era troppo esteso per essere esplorato da un solo individuo, per quanto dotato, Sidgwick diede volentieri il suo consenso. E di conseguenza, nel gennaio 1882, l'ora celeberrima Society for Psychical Research fu formalmente organizzata, incluso il suo primo consiglio. Oltre a Sidgwick, Myers, Gurney e Barrett, vi parteciparono uomini quali Arthur J. Balfour, successivamente Primo Ministro di Gran Bretagna, il brillante Richard Hutton, il Prof. Balfour Stewart e Frank Podmore, rispetto ai quali non vi è più spietato carnefice di fantasmi fasulli oggi pronto a brandire l'ascia.
Sfortunatamente, il primo consiglio comprendeva molti dichiarati spiritisti, in particolare il medium
Stainton Moses e il luogo di nascita della Società fu nelle stanze dell'Associazione Nazionale Britannica degli Spiritisti. Questi due fatti crearono un largo sospetto che la Società non fosse altro che un subalterno del movimento spiritista. Né la fiducia in essa fu recuperata con il frettoloso ritiro dei rappresentanti spiritisti appena compresero che i metodi d'inchiesta strettamente scientifici avrebbero prevalso. O dall'entrata, come membri onorari, di figure nazionali quali W. E. Gladstone, John Ruskin, Lord Tennyson, A. R. Wallace, Sir William Crookes e G. F. Watts.
Alla coscienza scientifica quanto a quella popolare, la società sembrò poco più che un raduno di fissati, con nozioni stranamente fantastiche, e molto vicini a perdere l'equilibrio mentale e ad aiutare le persone ignoranti e superstiziose a perdere il loro. Coscienti, comunque, della natura importante e veramente seria della loro impresa e rallegrati dalla confortante rassicurazione di Gladstone che nessuna investigazione di più grande importanza per il genere umano poteva essere fatta, i membri della società si applicarono zelantemente al compito per cui si erano riuniti.
Essendo sensibili a sufficienza, essi adottarono il principio della specializzazione e della divisione del lavoro. Mentre un gruppo effettuava esperimenti progettati per provare o negare l'ipotesi telepatica, un altro si impegnò nell'esame sistematico dei presunti fatti di chiaroveggenza. Un terzo, a sua volta, sotto l'abile guida di Gurney, investigò i fenomeni di trance ipnotica, con risultati inaspettatamente benefici per la scienza medica. Una commissione speciale fu anche incaricata di raccogliere e vagliare prove della realtà di apparizioni ed evocazioni, facendo quando possibile esami personali dei medium di queste visioni e dei luoghi degli avvenimenti. Infine, c'erano varie sottocommissioni d'inchiesta nei fenomeni fisici dello spiritismo: i battiti, i movimenti dei tavoli, la produzione di forme spirituali e simili meraviglie dei "medium" tipo Dunglus Home. Dall'inizio, queste sottocommissioni dimostrarono il valore della ricerca parapsicologica nella protezione degli interessi della società, svelando, uno dopo l'altro, il carattere fraudolento dei pretesi intermediari tra il visibile e l'invisibile.
Houdini in compagnia del fantasma del presidente americano Lincoln. Il noto prestigiatore produsse questa doppia esposizione fotografia per dimostrare come fosse semplice creare con tecniche moderne "prove" dell'esistenza di fantasmi e altri esseri sovrannaturali. La collaborazione tra professionisti della magia spettacolare e la Society for Psychical Research permise di smascherare i trucchi di molti medium dediti alla truffa.
In quest'area d'inchiesta, nessuno ebbe più successo di un nuovo membro proveniente dalla distante Australia, di nome Richard Hodgson. Hodgson, a differenza di Sidgwick, Myers e molti altri suoi colleghi, non si era impegnato nella ricerca parapsicologica con la speranza che le verità della Bibbia potessero essere dimostrate. Il suo motivo fu il desiderio investigativo di districare misteri. Fin dall'adolescenza, egli aveva avuto una particolare passione per la soluzione di trucchi e puzzle di tutti i tipi e quando, nel 1878, andò in Inghilterra per completare la sua educazione a Cambridge, egli fu naturalmente attratto dalla compagnia di Sidgwick, Myers e Gurney, in quanto uomini impegnati in un'impresa che attraeva il suo istinto investigativo. Egli era radicalmente diverso da loro per carattere e punto di vista - non completamente mistico, appassionato di tutti gli sport e interessato alle matterie occultistiche fin tanto che fornivano materiale di lavoro per la sua mente agile e indagatrice. Il trio di Cambridge, comunque, lo accolse gentilmente, invitandolo a unirsi alla
Society for Psychical Research e due anni dopo la sua formazione fu strumentale al suo invio in India per investigare sui metodi di Madam Blavatsky, l'alta sacerdotesse del movimento teosofico che stava allora acquisendo adepti in tutto il mondo civilizzato.
Da questa indagine, tornò in Inghilterra con una reputazione internazionale come detective del soprannaturale. Con l'aiuto di due complici scontenti del leader teosofico, aveva dimostrato la falsità delle fondamenta su cui si basavano le sue pretese e aveva mostrato che una vera truffa costituiva larga parte del suo armamentario. Con raddoppiato ardore si tuffò poi nel compito di smascherare i medium spiritistici che esercitavano la loro vocazione in Inghilterra e a questo scopo arruolò l'assistente di un prestigiatore professionista, S. J. Davey, che era anche membro della Society for Psychical Research.
Davey, dopo un po' di pratica, riuscì a replicare con mera abilità manuale molte delle più impressionanti imprese dei medium. Riuscendoci, in verità, così bene che alcuni spiritisti ipotizzarono che fosse un medium lui stesso. Hodgson, da parte sua, tramite l'intelligente analisi delle performance di Davey e delle imprese dei suoi concorrenti medianici, rese evidente ai suoi colleghi nella Society for Psychical Research il vivo senso di quanto folle fosse dipendere dall'occhio umano per l'individuazione dei fenomeni spiritistici fraudolenti. Il suo trionfo finale venne con lo smascheramento di Eusapia Paladino, la medium italiana che si stava ancora godendo un'immeritata popolarità sul continente europeo.
Ma persino Hodgson incontrò la sua Waterloo. Inviato negli Stati Uniti per investigare i fenomeni di trance di Mrs. Leonora Piper, fu obbligato ad ammettere che nel suo caso la teoria della frode non era provabile e, com'è ben noto, egli finì col divenire uno spiritista duro e puro. Pochi giorni prima del Natale 1905, morì improvvisamente a Boston e se si possono accettare i resoconti dal mondo degli spiriti, il già rinomato cacciatore di fantasmi sarebbe divenuto egli stesso un fantasma che avrebbe fatto visita a due dei suoi colleghi americani, i professori William James e James H. Hyslop.
Ritorniamo, comunque, ai primi giorni della Society for Psychical Research. Per quanto di valore fossero i risultati ottenuti da Hodgson e dai suoi colleghi in quelle che possono essere chiamate commissioni antifrode, essi ebbero effetti negativi sull'oggetto finale dell'inchiesta, la prova dell'esistenza di un mondo spirituale in cui la personalità umana potesse esistere dopo la morte del corpo. Alcuni entusiasti non esitarono a proclamare prematuramente che quella prova era stata ottenuta, basando questa asserzione sui fatti apparentemente soprannaturali portati alla luce dalle commissioni sulla telepatia, la chiaroveggenza e le apparizioni. Ma la società, sotto la guida del cauto Sidgwick, che fu presidente per molti anni, rifiutò fermamente di confermare questa opinione e insistette che prima che qualsiasi conclusione definitiva fosse raggiunta, si dovessero raccogliere molte più prove. Perciò i primi dieci anni d'esistenza della società furono marcati da pochi risultati positivi, il più importante dei quali fu l'affermazione di casi di telepatia e della sua possibile relazione con apparizioni ed evocazioni, come pure con fenomeni puramente fisici dello spiritualismo.
In verità, la società espresse formalmente la sua acquiescenza nell'ipotesi telepatica non prima del 1884, con queste parole "La nostra società afferma di aver provato la realtà del trasferimento del pensiero, sentimenti e immagini da una mente a un'altra per mezzo di nessun canale sensoriale conosciuto". Ma non si impegnò in nessun'altra dichiarazione prima che fossero passati altri dieci anni quando, seguendo il cosiddetto censo delle allucinazioni, diede voce alla credenza che tra morti e apparizioni della persona morta esistesse una connessione che non fosse dovuta alla fortuna. E da allora la società si impegnò con fermezza nell'accumulare prove per gettare luce sulla connessione causale tra morti e fantasmi, e illuminare il problema centrale di dimostrare scientificamente l'esistenza del mondo invisibile e l'immortalità dell'anima.
Gli individui, naturalmente, erano liberi di esprimere i loro punti di vista e dalle penne di molti tra loro sono giunte impressionanti e suggestive analisi delle prove raccolte nel corso dei venticinque anni di vita della società. In merito a ciò, fuor di questione, il primato deve essere dato agli scritti di Myers. Persino prima dell'organizzazione della società, le sue ricerche personali lo avevano condotto al sospetto che, qualunque fosse la verità sulla vita oltre la morte, ci fossero motivi per cambi radicali di opinione riguardante la natura stessa della personalità umana. Alla luce dei fenomeni di trance ipnotica, chiaroveggenza, allucinazioni e persino sonno naturale, gli sembrò che, invece di essere un'unità stabile e indivisibile, la personalità umana fosse essenzialmente instabile e divisibile.
Col passare degli anni e col suo coordinamento dei risultati delle investigazioni portate avanti dalle diverse commissioni, egli si convinse gradualmente che sopra e oltre l'io di cui l'uomo è normalmente conscio esistesse in ogni uomo un io secondario dotato di facoltà trascendenti quelle dell'io cosciente. A esso diede il nome di "io subliminale" e, nelle parole del Professor James, "dava alla psicologia un nuovo campo d'indagine, l'esplorazione della regione subliminale nella quale era destinato a figurare il problema di Myers".
Frederic Myers fu tra i soci fondatori della Society for Psychical Research ed ebbe un ruolo fondamentale nella divulgazione scientifica dei suoi lavori e nell'evoluzione degli studi psichiatrici tramite lo studio dell'io subliminale.
Non contento di ciò, si dedicò insieme a Sidgwick, con tutta la serietà che l'aveva originariamente caratterizzato, alla formulazione di una filosofia cosmica basata sull'ipotesi dell'io subliminale e delle sue operazioni in quel mondo invisibile, della cui esistenza egli non dubitava più. Qui rimase aperto a una carica di stravaganza e trascendentalismo che indubbiamente oltrepassò il limite della logica. Tuttavia i suoi lavori - abbreviati dalla sua morte prematura solo pochi mesi dopo quella del suo amato maestro, Sidgwick - sono andati vicini a segnare un'epoca e sono ampiamente sufficienti a giustificare l'esistenza prima disprezzata e ancora per nulla venerata, della Society for Psychical Research.
Sir William Crookes, Sir Oliver Lodge e Mr. Frank Podmore sono altri membri della società che hanno garantito al mondo esterno informativi scorci sui suoi lavori e scoperte. Sir William Crookes, naturalmente, è meglio conosciuto come grande chimico, scopritore dell'elemento denominato tallio e inventore di numerosi strumenti scientifici, mentre il lavoro più impressionante di Sir Oliver Lodge fu nel campo dell'elettricità e in particolare nel migliorare la telegrafia senza fili. Eppure entrambi sono stati a lungo attivamente interessati nella ricerca parapsicologica e forse più di tutto in quelle fasi d'essa che si occupavano dell'ipotesi telepatica, essendo la loro mira primaria la scoperta di quale potesse essere la tecnica di comunicazione telepatica da mente a mente.
Mr. Podmore, d'altra parte, come Richard Hodgson, era principalmente interessato alla ricerca parapsicologica dal punto di vista investigativo o critico. Cominciò il suo lavoro nei tardi anni '70, associandosi al gruppo di Cambridge e mantenne costantemente l'atteggiamento di investigatore scettico, sebbene dalla mente aperta. Oggi, in certa misura, si può dire che occupi il posto a lungo appartenuto a Henry Sidgwick con una sensata e restrittiva influenza sui membri della società meno giudiziosi che non esiterebbero a ignorare tutte le obiezioni per abbracciare l'ipotesi spiritista con le sue implicazioni soprannaturali.
Naturalmente, la ricerca parapsicologica non è stata limitata in alcun modo all'organizzazione inglese. In tutto il mondo, investigatori stanno ora esaminando i misteri di ciò che appare soprannaturale. Ma, in generale, i loro metodi raggiungono difficilmente i rigidi standard degli investigatori organizzati in Inghilterra e come conseguenza naturale, essi sono più facilmente ingannati dagli impostori.
Ciò è particolarmente vero per i cacciatori di fantasmi europei, il cui lassismo nelle procedure, per non dire credulità, fu chiaramente mostrato dalla facilità con cui Hodgson smascherò le ambizioni di Eusapia Paladino dopo che i saggi continentali avevano dichiarate genuine le sue imprese. E fu ancor più incredibilmente dimostrato dalla patetica fedeltà con cui essi le credettero, nonostante le rivelazioni di Hodgson e che l'avessero colta sul fatto più di una volta mentre commetteva delle frodi. Negli Stati Uniti, comunque, la ricerca parapsicologica degna di questo nome si radicò presto, grazie alla costituzione di una divisione della società inglese sotto la capace guida del Dr. Hodgson. Circa un anno dopo la sua morte, questa divisione fu però abbandonata, ma al suo posto, organizzato in maniera simile, sorse l'Istituto Americano per la Ricerca Scientifica, creazione del Prof. James H. Hyslop.
Occupante la cattedra di logica presso la Columbia University, il Professor Hyslop era indubbiamente una delle figure più in vista nella ricerca parapsicologica in questo e in ogni altro paese. Come il Professor Sidgwick, egli si interessò inizialmente alla materia attraverso il dubbio religioso e immediatamente attaccò i suoi problemi con lo zelo di un uomo le cui principali caratteristiche erano un entusiasmo intenso, un'ingegnosa arguzia e il coraggio intellettuale. Come è ben noto, le sue esperienze con Mrs. Piper lo condussero a unirsi a Hodgson e Myers in merito all'ipotesi spiritista come l'unica capace di spiegare tutti i fenomeni incontrati. Nondimeno, egli era capace e desideroso di smascherare le frodi ovunque fossero trovate e dal punto di vista della polizia, la sua società fece un ottimo lavoro. Associati con lui, ci furono molti investigatori americani prima collegati alla società inglesi, in particolare il Prof. William James di Harvard, decano della ricerca parapsicologica negli Stati Uniti, che manteneva i collegamenti con la società madre.
Sommando i risultati della caccia ai fantasmi veramente scientifica degli ultimi venticinque anni, si potrebbe sicuramente dire che i cacciatori non hanno raggiunto il loro principale obbiettivo di provare l'esistenza di un mondo spirituale. Cionondimeno, i loro lavori sono stati di alto valore in diverse importanti direzioni. Hanno smascherato pretese fraudolente di innumerevoli ciarlatani e hanno perciò agito a protezione degli ingenui. Hanno mostrato che, riservandosi tutto il margine d'errore possibile, rimane ancora nei fenomeni di apparizioni, chiaroveggenza, ecc, un residuo non spiegabile con l'ipotesi della frode o della coincidenza fortuita. Essi ci hanno aiutato nel dare validità all'idea dell'influenza della suggestione come fattore, tanto nelle cause quanto nella cura di questa "malattia". Hanno dato il necessario stimolo allo studio delle condizioni mentali anormali e, infine, con la scoperta dei fatti impressionanti che condussero Myers a formulare la sua ipotesi dell'io subliminale, hanno aperto la porta a riforme di vasta portata nel campo sociologico, nell'educazione, nel trattamento dei vizi e del crimine, in tutto ciò che può portare all'elevazione della razza umana.
Note
Il testo riportato in questa pagina è stato estratto e tradotto dall'opera in pubblico dominio "Historic Ghosts And Ghost Hunters" di H. Addington Bruce, Edizioni Moffat, Yard & Company, New York, 1908. Traduzione italiana © 2013 Gianluca Turconi. Tutti i diritti riservati.
- Prima parte: John Dee;
- Seconda parte: Cacciatori di fantasmi di ieri e di oggi (questa pagina)
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